Elogio del Politeismo
MAURIZIO BETTINI, Elogio del politeismo. Quello che possiamo imparare oggi dalle religioni antiche, Il Mulino (Intersezioni), Bologna 2014, E. 12 (ISBN 978-88-15-25097-1).
Introduzione. Gli dèi in esilio
I. Il sacrificio del presepio e le bombe alla moschea
II. Statuette di fine d'anno. Animali, pastori, Re magi
III. Statuette di fine d'anno. Sigilla, Sigillaria e Compitalia
IV. Una vita di statuette. Il larario
V. Non avrai altro dio
VI. Tradurre gli dèi, tradurre Dio
VII. Paradossi grammaticali: il nome di Dio
VIII. L'interpretatio degli dèi
IX. Il politeismo, curiosità e conoscenza
X. I monoteismi sarebbero forse dei politeismi mascherati?
XI. Tolleranza vs. interpretatio
XII. Il politeismo come linguaggio
XIII. Dare cittadinanza agli dèi
XIV. La lunga ombra delle parole
XV. Il crepuscolo della scrittura
Appendici
1. Tolleranza e intolleranza religiosa nel mondo antico
2. Venture e sventure di paganus
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi e dei personaggi
«Se si parte dal principio che gli dèi sono molti viene meno il motivo per affermare che quelli degli altri sono falsi dèi o demoni… All’interno delle nostre società, l’adozione di alcuni quadri mentali propri del politeismo ridurrebbe senz’altro il tasso di conflittualità fra le diverse religioni monoteistiche e le loro interne suddivisioni»
Duemila anni di monoteismo ci hanno abituato a ritenere che Dio non possa essere se non unico, esclusivo, vero. Al contrario, il politeismo antico prevedeva la possibilità di far corrispondere fra loro dèi e dèe appartenenti a culture diverse (la greca Artemis alla romana Diana, l’egizia Isis alla greca Athena), ovvero di accogliere nel proprio pantheon divinità straniere. Questa disposizione all’apertura ha fatto sì che il mondo antico non abbia conosciuto quella violenza a carattere religioso che invece ha insanguinato, e spesso ancora insanguina, le culture monoteiste. È possibile attingere oggi alle risorse del politeismo per rendere più agevoli e sereni i rapporti fra le varie religioni?