Il corpo della parola. Intorno a Cicerone, Brutus 330
Abstract
In che modo possiamo intendere la personificazione dell’eloquenza come adulta virgo che Cicerone inserisce in Brutus 330? In questo saggio intendiamo ripercorrere e documentare ascendenze e ricorrenze di questa figura, sia come contributo utile a mostrare che non era intento di Cicerone celebrare, in quest’opera, la fine della parola pubblica, sia come recupero storicamente attento della serie di valori che la cultura romana legava a determinate caratteristiche biologiche e di età della figura femminile. In conclusione, proponiamo qualche riflessione sulle opportunità che l’interpretazione di testi importanti, ma talvolta ingombranti per i (fastidiosi) modelli culturali che trasmettono, offre al rinnovamento critico dello studio e dell’insegnamento della letteratura di Roma antica.