Burning for Rome. The fortunes of Mucius Scaevola

Scritto da Christiane Reitz.

In my paper I pursue the reception of Mucius Scaevola, famous for his courageous behavior in front of the Etruscan king, Porsenna. Mucius displays extraordinary patience (patientia) when he holds his hand in the flame burning on the altar. Once established as a specimen of Roman virtue – this already occurs when Mucius Scaevola’s deed becomes a rhetorical example – the interpretation of his heroic act gains a life of its own. Virtue and decoration, allegory and exemplarity form an amalgam that is characteristic for each period’s, and each context’s, interpretation of Romanness. A specifically telling case is the decorative frieze in Schwerin castle – a remake of the decorations in the Neues Museum in Berlin. In this case, we observe the re-functionalization of a moral example as a piece of decoration.

Sull’avvio del canone negli studi di storia dell’arte contemporanea nell’era della globalizzazione digitale. Spunti da uno scritto di Cesare Segre

Scritto da Gabriella De Marco.

Il saggio propone un ragionamento sull’interazione, sempre più diffusa nella pratica artistica attuale, tra l’autore e il fruitore nella realizzazione dell’opera d’arte. Interazione, coinvolgimento da parte di un pubblico più o meno consapevole, che, certamente, può ritenersi per le arti visive ormai una pratica acquisita ma che, tuttavia, può aprire, se non nuove prospettive, nuovi interrogativi. Secondo l’autrice, infatti, lo storico dell’arte, intervenendo sulla contemporaneità, non può ignorare, nell’epoca dell’intermedialità, nei tempi dell’abbattimento delle frontiere tra i vari generi artistici, nella realtà di una comunità culturale che deve confrontarsi, inevitabilmente, con il web e particolarmente con il web 2.0, espressione delle reti sociali, quella che Segre ha definito come «paternità frazionata» dell’opera d’arte. Ha senso parlare ancora, quindi, alla luce di questi cambiamenti, di fronte a questa nuova tipologia di proposte e in un’età definita ormai come interattiva, di autore e di opera? E, infine, proprio sulla scia di questi cambiamenti, le parole e le modalità d’intervento della critica militante devono darsi un nuovo statuto?

Tradurre a passo di danza: Ovidio e Arianna in scena

Scritto da Giovanni Cipriani.

Con le performances artistiche di Graziana Cifarelli e Vincenzo Vescera

La longevità e la produttività di un classico si misura sia dal succedersi delle sue riscritture, sia dai diversi linguaggi nei quali esso si ambienta, rivelandosi pur sempre recens: nella circostanza, il testo dell’ovidiana Epistula heroidum scritta da Arianna a Teseo è stato sottoposto dapprima a una traduzione performativa e poi, sull’abbrivio di una sua disponibilità ad ‘entrare in scena’, è stato adattato alle note e alle parole di una moderna canzone, nonché alla retorica dei gesti implicita nel linguaggio della danza. Con questo esperimento si è inteso riprodurre un piccolo spaccato della fortuna teatrale, che, come sappiamo, arrise, già ai tempi di Ovidio, a buona parte della produzione del poeta di Sulmona.

La fortuna dell'Ercole Farnese

Scritto da Simone Foresta.

Osservazioni sulla ricezione, diffusione e trasformazione dell’immagine antica nel mondo moderno e contemporaneo

L’Ercole Farnese è una delle sculture più note dell’antichità. Dal momento della sua scoperta fino ai nostri giorni la sua fortuna non ha trovato sosta. Fonte di ispirazione e studio per artisti, storici dell’arte, archeologi, ma anche immagine esemplare della forza e della potenza muscolare per l’immaginario europeo. Nel corso dell’età contemporanea repliche, copie, riproduzioni di ogni tipo hanno reso l’Ercole Farnese un “pasto quotidiano” capace di rispecchiare le trasformazioni del gusto estetico e di veicolare i nuovi significati che la statuaria antica assume nel mondo contemporaneo. Che senso ha l’Ercole Farnese nel mondo contemporaneo? Da questa domanda parte la ricerca.