Saperi umanistici e valutazione - V. Il ruolo pubblico della scienza: quale lingua per la terza missione

Scritto da Maria Luisa Villa. Pubblicato in: Se ne parla oggi

La polemica sulla lingua, che investe in varia misura le università di tutti i paesi non anglofoni, dove l’inglese tende a sostituire le lingue locali, è nata nei settori scientifici ma sta estendendosi progressivamente a quelli delle discipline umane e sociali.
La scienza ha un lungo elenco di buone ragioni per adottare una lingua comune poiché è inerentemente internazionale. I lavori scientifici più prestigiosi sono scritti in inglese e archiviati in banche dati anglofone. L’inglese è indispensabile per rimanere aggiornati, accedere agli scambi, ottenere adeguati finanziamenti e raggiungere una visibilità internazionale. In tutto il mondo non anglofono i ricercatori accettano volentieri l’onere del monolinguismo perché sanno che la loro carriera dipende in parte uguale dalla loro abilità di scienziati e dal loro inglese (Villa 2013a).

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