Non nuocere, aiutare, non offendere. Rileggere il De officiis di Cicerone nel conflitto tra prossimi e lontani
Can Cicero’s De officiis be considered as an excuse for justifying and supporting the common idea that rights, aid and solidarity have been reserved only to those are “close” to us? In the current debate concerning the real universality and the value of human rights, the interpretation of the last work of Arpino’s author, framed in its historical and cultural context, may contribute to a fair restitution of the meaning we assume for the virtue named ratio societatis et communitatis.
Si può usare il De officiis di Cicerone come alibi per difendere e legittimare le scelte politiche di chi ritiene che la concessione di aiuto e solidarietà non sia universale ma da riservare “ai vicini”? Sull’onda di un dibattito aperto sul valore dei diritti umani, una lettura dell’ultima opera dell’Arpinate nel suo contesto storico-culturale di riferimento può contribuire a una corretta restituzione delle idee e dei contenuti sviluppati nella sezione dedicata alla ratio societatis et communitatis del trattato.
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