Incontri tra letteratura e scienza

Scritto da Rosanna Valenti. Pubblicato in: Dossier

Alla fine degli anni ’50 del secolo scorso il chimico e scrittore inglese Charles Percy Snow denuncia la separazione ormai consumata tra le due culture. Il chimico e scrittore italiano Primo Levi non ci sta a subirla, quella vera o presunta separazione, e scrive: «Sovente ho messo piede sui ponti che uniscono (o dovrebbero unire) la cultura scientifica con quella letteraria scavalcando un crepaccio che mi è sempre sembrato assurdo». Poi spiega che a suo parere questa separazione tra cultura scientifica e cultura umanistica, se c’è, è «una schisi innaturale, non necessaria, nociva, frutto di lontani tabù e della controriforma […] Non la conoscevano Empedocle, Dante, Leonardo, Galileo, Cartesio, Goethe, Einstein, né gli anonimi costruttori delle cattedrali gotiche, né Michelangelo; né la conoscono i buoni artigiani d’oggi, né i fisici esitanti sull’orlo dell’inconoscibile».

Nel solco di Primo Levi, il ciclo di Incontri tra letteratura e scienza, nato per" "iniziativa di Maria Antonietta Paladini e Rossana Valenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università “Federico II” di Napoli, e di Pietro Greco, saggista e giornalista scientifico (d’intesa con la Fondazione Idis, Amici di Città della Scienza, e la Biblioteca Nazionale di Napoli), ha posto un umanista e uno scienziato di fronte ad alcuni temi che sembrano di particolare rilevanza, e suscettibili di un approccio interdisciplinare.

 

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