Scipione l'Africano di Carmine Gallone. Fonti antiche, riscritture filmiche e ideologia fascista

Scritto da Roberto M. Danese. Pubblicato in: Scena

Abstract: Scipione l'Africano di Carmine Gallone. Traduzione intersemiotica di un'ideologia.

Il regime fascista modellò molte delle sue simbologie sul mondo dell’antica Roma. Tuttavia, pur considerando il cinema un formidabile strumento di propaganda politica, produsse un solo film importante ambientato nell’antica Roma: Scipione l’Africano di Carmine Gallone del 1937.

Il film segue fedelmente le fonti storiche, ma il linguaggio cinematografico adottato lo trasforma in una potente metafora delle guerre d’Africa promosse dal Regime nel 1936 e della conseguente proclamazione dell’Impero. Le vicende storiche antiche sono mostrate in modo tale da richiamare alla mente dello spettatore alcune vicende cruciali della politica coloniale fascista. Così una narrazione apparentemente vicina alle fonti antiche diventa un'implicita conferma del Fascismo come erede della grandezza di Roma. L'uso delle luci, delle geometrie filmiche, delle inquadrature, dei piani sequenza, delle voci stabilisce un processo di continua identificazione tra Mussolini e Scipione, tra la Repubblica romana e lo Stato fascista, tra le conquiste coloniali in Africa e la seconda guerra punica.

The Fascist Regime modelled many of its symbologies on the world of ancient Rome. However, while considering cinema a formidable political propaganda tool, he produced only one major film set in ancient Rome: Scipione l'Africano by Carmine Gallone from 1937. The movie carefully follows the historical sources, but the cinematic language transforms it into a powerful metaphor of the imperialistic African wars promoted by the Regime in 1936. The ancient historical events are shown in such a way as to recall to the viewer's mind some crucial events of the fascist colonial politics. Thus, a narration apparently close to ancient sources becomes an implicit confirmation of Fascism as heir to Rome's greatness. The use of lights, profilmic geometries, shots, long shots, voices establishes a process of continuous identification between Mussolini and Scipio, between the Roman republic and the fascist State, between the fascist colonial conquests in Africa and the second Punic war.

 

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