Copertina Biblioteca di Classico Contemporaneo

On ethics in language testing for adult migrants. Storytelling as an evaluatee-centered assessment technique?

Scritto da Jaana Helena Simpanen.

A partire dalle prime teorie sul testing linguistico (Carroll, 1961; Lado, 1961) ai più recenti approcci critici nei confronti dell’introduzione di requisiti linguistici, e dell’uso di test formali, ad esempio, per l’ottenimento dei permessi di soggiorno e/o della cittadinanza nel flusso migratorio, in pieno aumento in molti paesi occidentali, in particolare nell’area dell’Unione Europea (Kunnan 2004; McNamara – Shohamy 2008; Shohamy 2009; Van Avermaet 2010), si evidenzia come una lingua, uno straordinario strumento di relazioni umane e di integrazione, può diventare un mezzo di esclusione sociale (McNamara 2005; Shohamy 2001, 2009; Blommaert 2006; Avermaet 2010). I risultati dei test, infatti, possono avere un impatto importante sulla vita privata e professionale dei candidati nonché sulla società nel suo complesso. In particolare, negli ultimi anni la questione dell’eticità dei test linguistici sta emergendo a gran voce. Gli aspetti etici connessi all’uso che si fa dei test nella società sono venuti alla ribalta poiché le conseguenze dei test riguardano sempre più spesso i diritti umani e civili dei candidati. Il contributo approfondisce anche lo stretto legame tra la professionalità e l’etica ed esamina il ruolo delle comunità di pratica nella condivisione di un Codice Etico. L’articolo si conclude con alcune proposte alternative al testing linguistico formale tra le quali lo storytelling che ha come sfondo teorico l'approccio etno-poetico di Hymes (1996; 2003). 

Ethical issues have come to the forefront of language testing because of the powerful impact they have on individuals’ private and professional lives. Not the less, in recent years, notwithstanding the trust in tests, alternative forms of assessment, which help value individuals’ language repertoire, their cultural and affective dimension, have been introduced as opposed to testing mainly in the critical areas of long-term residence permit, access to citizenship and family reunification in the migration flow to the European Union. The ethno-poetic approach of Hymes (1996; 2003) is the theoretical background that led to the reflection presented in this paper according to which a standard test used in the context of migration could at least partially be substituted by storytelling. This paper discusses the close link between professionalism and ethics, which can be identified as the standards of a profession. Davies (2007) states that moral professionalism provides a contract for the profession and the individual with the public, thereby safeguarding all three. This type of contract normally takes the form of a Code of Ethics, a Code of Practice, or a Standards document, introduced by a professional association such as the Association of Language Testers in Europe (ALTE) or the International Language Testing Association (ILTA). The importance of being a member of a community of practice will be also examined (Fulcher & Davidson, 2013). 

 

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