La Democratizzazione della Conoscenza Riflessioni su archivi e musei digitali
Diffusione della conoscenza e conservazione della memoria collettiva sono da sempre obiettivi di Archivi, Musei e Biblioteche, ma l’avvento di nuove tecnologie e dei sistemi relazionali e sociali basati su reti di comunicazione impongono a chi si occupa di Patrimonio Culturale una doverosa riflessione sulle strategie di accesso alla conoscenza e all’informazione nonché alle progettazione di prodotti culturali originali. Se da una parte, dunque, abbiamo l’esigenza di conservare la “memoria collettiva”, con i suoi formati in continuo cambiamento, dall’altra è necessario riconoscere le differenti esigenze e opportunità di accesso e partecipazione dei fruitori (che essi siano semplicemente appassionati o studiosi/ricercatori) alle forme del patrimonio culturale. Nel clima di forte spinta all’innovazione tecnologica, sociale e culturale, l’ibridazione tra settori apparentemente lontani come quelli dell’Informatica, del Design e delle Scienze Umanistiche risulta essere indispensabile “per una rifondazione delle discipline del documento e dei loro supporti al fine di garantire una valida e ‘culturalmente sostenibile’ trasmissione del sapere” (Fiormonte 2008). Archivi mediali digitali, open data e open access possono divenire le “parole chiave” per la produzione intellettuale del sapere che possa avere importanti conseguenza anche nell’ambito della comunicazione, della didattica, della ricerca. L’articolo proposto espone, inoltre, una piccola sperimentazione in atto presso l’Università degli Studi di Catania sui documenti di un archivio contemporaneo che custodisce la memoria del recupero del Monastero dei Benedettini.
The spread of knowledge and the preservation of memory have always been the main objectives of Archives, Museums and Libraries, but the arrival of new technologies and of relational and social systems based on communications networks necessarily raises a reflection for those who deal with Cultural Heritage. This reflection concerns strategies allowing access to knowledge and information as well as planning original cultural products. If on the one hand, there is the need of preserving “collective memory” with its changing formats, on the other one, it is necessary to recognize different exigencies and opportunities of access and participation of users (both enthusiasts or scholars/ researchers) to cultural heritage forms. In such a context of technological, social and cultural innovation, the hybridization of fields, which may look deeply different at first glance, such as Technology, Design and Humanities proves to be indispensable “for a refounding of documents and their supports in order to assure a valid and “culturally sustainable” transmission of knowledge. Media digital archives, open data and open access may become the keywords for the intellectual production of knowledge with significant consequences also in the field of communication, didactics and research. This article, moreover, presents a little experimentation currently taking place at University of Catania concerning documents of a contemporary archive shielding the memory of the Monastery of Benedictines’ recovery.
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