Wasteland: la Lemno sofoclea e le nevi di Gide
Abstract
Il Philoctète di Gide non si presenta tanto come una delle tante variazioni sul mito dell’eroe greco, quanto piuttosto come una riscrittura del dramma sofocleo, nel quale l’autore francese scava secondo il principio dell’imitatio cum variatione. Due in particolare sono gli elementi attraverso i quali, nel complesso gioco istituito con il modello, è possibile cogliere l’originalità gidiana: il paesaggio fisico in cui è calata la vicenda e l’ambiente sonoro. Le significative differenze con il modello greco sono capaci di veicolare il senso tutto nuovo che l’opera moderna sa conferire ai personaggi e alla vicenda tragica. Attraverso il paesaggio infatti il mito di Filottete è progressivamente sottratto al piano politico e morale greco per caricarsi di una valenza universale e quasi metafisica.
Gide’s Philoctète is not only one variation on the ancient hero’s myth among others, but rather a rewrite of the Sophoclean drama, that the French author explores further according to the principle of imitatio cum variatione. There are in particular two elements that, in the complex intertextual game, allow us to appreciate Gide’s originality: the physic landscape in which the story is set and the soundscape. These two significant divergences from the Greek model are able to convey the new sense of the modern work, involving both characters and tragic tale. Through the reformulation of the landscape, Philoctetes’ myth s gradually removed from the politic/moral level, gaining a universal and metaphysic meaning.
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