Tra moralismo diatribico e "sal niger" oraziano: per l’esegesi dell’epistola 119 di Seneca
Il contributo propone una lettura dell’epistola 119 di Seneca come testo da considerare alla stregua di un vero e proprio “manifesto” della vocazione ascetica, che caratterizza gli ultimi anni di vita del filosofo. L’analisi intende mettere in luce il complesso intreccio tra la rielaborazione senecana di topoi diatribici e la presenza di un filtro poetico oraziano relativamente al genus bioneum. La citazione oraziana dalle Satire (Sat. I 2, 27) è infatti sapientemente inserita in un tessuto retorico in cui pare emergere anche un tentativo senecano di “mimesi” stilistica satirica.
This article proposes an examination of the letter 119 by Seneca. This text has to be considered as a proper “manifesto” of the ascetic vocation that marks Seneca’s last years. The aim of my analysis is to emphasise how the model of satirical Horace works as a poetic filter for Seneca’s reworking of the diatribic topics. Furthermore, a quote from the Satires (Sat. I 2, 27) is included in a rhetorical construction in which it seems to emerge an attempt to produce a stylistic imitation that is very close to the satirical model.
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