Seneca e i suoi molteplici modelli: alcune suggestioni intertestuali in "Ep." 82 e 95
Scopo del presente contributo è quello di estendere l'intervento di Costa investigando l'influenza di alcuni grandi modelli romani nello sviluppo di alcuni temi fondamentali della filosofia senecana, che emergono dalle Ep. 82 and 95 (con poche parole anche riguardo ad altre epistole). Per quanto riguarda il primo tema, ovvero la critica degli accessi di astrattismo degli Stoici nei sillogismi, vorrei proporre alcuni confronti con Cicerone (per la ripresa di alcune parole-chiavi come interrogatiuncula) e Orazio (per l'influenza di un certo ‘bionismo’ in Sat. II 3 and I 4). Quindi, in riferimento al secondo tema, ovvero la degradazione dei tempi moderni, per adeguarsi ai quali la virtù è costretta a raggiungere forme di speculazione sempre più complessa, suggerisco una lettura intertestuale tra Seneca e Seneca il Vecchio (Con. 2, 1, 18).
The paper aims to extend Costa’s essay investigating the influence of some great Roman models on the develop of some basic themes of Seneca’s philosophy, that emerge from Ep. 82 and 95 (with a few words also about other epistles). Regarding the first issue, namely the critique of the excesses of abstraction in Stoics’ syllogisms, I propose some references to Cicero (for the recovery of some key-words as interrogatiuncula) and Horace (due to the influence of a certain ‘bionismo’ in Sat. II 3 and I 4). Then, with regard to the second issue, the degradation of modern times, in which virtue must reach ever more complex forms of speculation, I suggest an intertextual reading between Seneca and Seneca the Elder (Con. 2, 1, 18).
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