“Ruminare” il passato: osservazioni sul lessico

Scritto da Antonino Pittà.

The importance of preserving a thoughtful memory of the past is patent in Varro’s antiquarian survey, as can be easily seen not only from the dismembered leavings of Varro’s works, but also from quotations of Varro’s statements in authors like Pliny the Elder. To explain the process of learning ancient history in a proper way, Varro probably employed the metaphor of ruminating: the best way to keep the knowledge of the past alive is to ‘ruminate’ it. However, the right interpretation of the verb ruminor is quite difficult. Due to the fragmentary and corrupt survival of the majority of the occurrences, it is not easy to determine whether ruminor corresponds to the only action of retaining something branded in our minds, or it conveys also the idea of reciting something by heart. In addition to this, sometimes are uncertain the very context, the genre and even the title (as for the loghistoricus Catus or Cato) of the works whence come the occurrences of the verb. Therefore, in this short essay I am trying to discuss some controversial aspects of our sources for the meaning of ruminor.

 

Mantenere vivo il ricordo del passato è un elemento di fondamentale importanza nella ricerca erudita di Varrone, come si può vedere, oltre che dagli sparsi resti della sua produzione, dalle riprese di posizioni varroniane in autori come Plinio il Vecchio. È probabile che Varrone, per indicare il processo di assimilazione della memoria storica, ricorresse alla metafora del ruminare: solo “ruminando” il passato se ne acquisisce una vera padronanza. Tuttavia, interpretare il valore esatto del verbo ruminor nelle sue varie attestazioni non è agevole. Lo stato frammentario o corrotto delle testimonianze rende infatti difficile definire se ruminor, in Varrone e in generale nella cultura romana, indicasse l’atto di ripetere un concetto solo mentalmente o se esprimesse anche una sfumatura “orale” (ripetere a voce). Inoltre, spesso sono controversi il contesto, la natura e perfino il titolo (come nel caso del logistorico Catus o Cato) delle opere da cui provengono le occorrenze del verbo ruminor. In questo breve contributo cerco appunto di mostrare alcune delle aporie poste dal materiale, a volte ambiguo, in nostro possesso.

 

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