Il progetto ‘Rovine’ di Gabriele Tinti
Diversi anni fa, nel novembre del 2011, si tenne nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli un’iniziativa denominata Alter ego. Poeti al Mann, a cura di Ferdinando Tricarico e Marco De Gemmis, coordinatore del Servizio Educativo del Museo. Si trattava di un progetto che metteva insieme arte e letteratura, e che offriva un’esperienza di ascolto e visione intensa, invitando 40 poeti napoletani di diverse generazioni e matrici estetiche a scrivere versi ispirati ai loro ‘classici’ preferiti: ciascuno degli autori era chiamato a porre esplicitamente la sua identità poetica a confronto con il proprio alter ego classico, recitando il testo in una messinscena performativa accanto a un’opera del Museo scelta dal poeta stesso.
Davanti a un pubblico attento e partecipe, assai numeroso, furono recitati testi scritti per l’occasione: traduzioni, libere riscritture, versi comunque ‘determinati’ dal nome prescelto. La risposta fu per tutti meditata e forte, come se in ognuno fosse nascosto, in attesa di essere riattivato, un modello culturale lontano nel tempo, un riferimento o un mito tuttora vivo, con il quale confrontarsi o confliggere. A ricordare questa iniziativa fu pubblicato nel 2012 presso l’editore arte,m un libro, intitolato appunto Alter ego. Poeti al Mann, a cura di F. Tricarico e M. De Gemmis, testimonianza di un’idea dello spazio museale come luogo vivo del passato e straordinario serbatoio di memorie per il futuro.
Il progetto di Gabriele Tinti, che presentiamo in ClassicoContemporaneo, si avvicina molto all’esperienza di Alter ego: ne ha le stesse caratteristiche di un esperimento di reinvenzione della tradizione classica, che non è mai mero materiale inerte, ma vitale reciprocità tra scrittori e opere del passato e del presente.
Rossana Valenti
Gabriele Tinti è un poeta e scrittore italiano.
Ha scritto ispirandosi ad alcuni capolavori dell’arte antica come Il pugile a riposo, Il Galata suicida, il Giovane vittorioso (Atleta di Fano), il Fauno Barberini, Il Discobolo, I marmi del Partenone, l’Ercole Farnese e molti altri ancora, collaborando con Istituzioni come il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il Museo Nazionale Romano, il Museo dell’Ara Pacis, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Metropolitan di New York, il LACMA di Los Angeles e la Glyptothek di Monaco.
Le sue poesie sono state lette da attori tra i quali Robert Davi, Marton Csokas, Vincent Piazza, Michael Imperioli, Franco Nero, Burt Young, Anatol Yusef, Luigi Lo Cascio,
Alessandro Haber, Silvia Calderoni, Enrico Lo Verso e Joe Mantegna.
Nel 2014 è stato invitato a partecipare alla Special Edition Series del SouthBank di Londra. Nel 2016 ha realizzato un progetto con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico componendo alcune poesie ispirate ai capolavori di Giorgio de Chirico, collaborando con il Metropolitan Museum of Art, la Peggy Guggenheim Collection, il MOMA di New York e il Museo del ’900 di Milano. Sempre nel 2016 ha pubblicato “Last words” (Skira Rizzoli) in collaborazione con l’artista americano Andres Serrano.
Nel 2018 il suo progetto di poesia ecfrastica “Rovine” è stato insignito del Premio Montale con una cerimonia al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps.
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