Da Erodoto a Rat-Man: classici come virus

Scritto da Massimo Manca. Pubblicato in: Arti visive

Il contributo si propone di ripercorrere il Fortleben recentissimo della vicenda delle Termopili, a partire dalla genesi del film 300 di Zack Snyder, nuovo archetipo della vicenda, alle sue successive evoluzioni. Già nel racconto erodoteo i Trecento trascolorano nella leggenda. Dal resoconto dello storico, dalla suggestione dei pepla degli anni ’60 e dalla pubblicazione del graphic novel 300 di Miller, Snyder prende le mosse per il suo film, che segue con precisione estrema la trama e l’estetica del fumetto di riferimento. Le reazioni di apprezzamento o meno del film derivano dalla capacità dello spettatore di rendersi conto che l’aemulatio non è sul testo erodoteo, ma sul fumetto. I successivi sviluppi del meme this is Sparta fanno riferimento certamente al film; un’eccezione è rappresentata dalla riscrittura fumettistica di Ortolani in cui l’autore si rivolge contemporaneamente al pubblico del film e ai lettori del graphic novel.

 

«Ils sont fous, ces Romains!»: Asterix, Le papyrus de César, e la trasmissione della conoscenza

Scritto da Maria Chiara Scappaticcio. Pubblicato in: Arti visive

Le avventure del piccolo eroe baffuto del resistente villaggio gallico dell’Armorica entusiasmano il loro pubblico fin da quando – era il 1959 – gli scenari di René Goscinny e la matita di Albert Uderzo si fusero nelle vignette di Astérix. Le papyrus de César è il numero 36 di Astérix, è uscito nell’ottobre 2015 ed è stato tradotto in venti lingue: Cesare ha appena confezionato i suoi Commentarii ed il suo editore lo convince perché sottragga dall’opera un “ventiquattresimo capitolo” nel quale sarebbero stati descritti i rovesci subiti dai romani proprio nel villaggio di Asterix. Cesare si lascia persuadere, ed il rotolo sottratto dà il via ad una serie di vicende animate da muti scribi numidi e dal gossipparus Vispolemix, dal goffo editore e dal centurione dell’accampamento di Babaorum, e naturalmente da Asterix e Obelix e Cesare. Una lettura orientata alla comprensione della visione dell’antico veicolata dal fumetto illumina le finalità e la consapevolezza della strumentalizzazione che ne è fatta a fini ideologici: il gossipparus Vispolemix è, ad esempio, calco dichiarato della figura del giornalista Julian Assange ed il caso di WikiLeaks è esplicitamente riecheggiato dallo scenarista Jean-Yves Ferri. Le vicende fantastiche di Asterix ai tempi di Cesare guidano il lettore ad una riflessione tutta attuale sul potere della comunicazione (e della censura), immergendolo in una narrazione che di vero non ha nulla se non un’ossatura storica che contribuisce a garantire al Classico vita e alla realtà contemporanea una rilettura critica.

 

La fortuna di Roma antica nel manga contemporaneo: spunti di riflessione

Scritto da Giuseppe Galeani. Pubblicato in: Arti visive

Leggere i manga, ovverosia i fumetti giapponesi, può essere considerato uno dei modi più efficaci per conoscere la società nipponica, i suoi gusti e le sue categorie di interpretazione del reale. Indagare, pertanto, la fortuna di Roma antica nel manga contemporaneo permette di comprendere come l’immaginario legato alla storia e al mito di Roma venga impiegato e interpretato in una cultura così lontana dalla nostra. L’analisi di due fra le opere recenti più importanti di questo genere, Eureka di H. Iwaaki e Thermae Romae di M. Yamazaki, concede altresì al lettore occidentale la possibilità di esplorare le potenzialità, da noi ancora poco conosciute, del fumetto come strumento di lettura non solo dell’antico in chiave moderna, ma anche della nostra contemporaneità attraverso lo sguardo degli antichi.

 

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. Percorsi, rifrazioni e mutazioni di una sententia tacitiana divenuta slogan

Scritto da Alice Bonandini. Pubblicato in: Arti visive

Il contributo ricostruisce la fortuna della sententia di Tacito ubi solitudinem faciunt, pacem appellant (Agr. 30, 4), che, a partire soprattutto dalla seconda metà dell’Ottocento, si è affermata come uno dei più citati geflügelte Worte di origine latina, usato soprattutto (ma non solo) in ambito politico, tanto da divenire un vero e proprio slogan della contestazione anti-imperialista. Sono state analizzate in modo capillare circa 120 occorrenze, che spaziano dal riuso colto e letterario alla comunicazione di massa e ai consumi culturali. La sistematicità dell’indagine ha permesso non solo di districare la complessa trama dei contesti e delle influenze culturali che hanno determinato tale fortuna, ma anche di proporre alcune considerazioni più generali a carattere metodologico ed epistemologico, a partire da un caso paradigmatico delle dinamiche comunicative ed ermeneutiche che presiedono alla percezione e alla risemantizzazione della tradizione classica.