Riscritture al femminile. Variazioni sul mito nelle Heroides di Ovidio
Abstract
Orchestrate come lettere scritte da personaggi femminili della mitologia ai loro partner, le Heroides di Ovidio combinano la voce (maschile) del poeta con quella (femminile) delle personae fittizie, producendo così un discorso polifonico, ambiguo e stratificato. Mentre la fusione di generi letterari (tra cui elegia, tragedia ed epistolografia) rende le Heroides un esempio evidente della tecnica intergenerica di Ovidio, la prospettiva in qualche modo femminile – spesso non normativa e non allineata – delle epistole può offrire una nuova visione su versioni consolidate del mito. La sovrapposizione di schemi elegiaci ed epici nella lettera di Penelope (Epist. 1), il gioco ironico di Fedra con il suo passato euripideo (Epist. 4) e i riferimenti di Didone alla possibilità di essere incinta di un figlio di Enea (Epist. 7) sono tutti esempi di come le eroine reinterpretano e, in certa misura, sfidano la tradizione mitologica. Sviluppando la fortunata osservazione di Barchiesi (1987) riguardo alla capacità delle Heroides di aprire «nuove finestre» su esiti alternativi della trama mitologica tradizionale, questo articolo getta nuova luce sulla natura ironica della riscrittura delle eroine ovidiane, che fa confluire diverse narrazioni preesistenti.
Arranged as letters written by female characters of mythology to their partners, Ovid’s Heroides combine the voice of the (male) poet with that of the (female) fictional personas, thus producing a polyphonic, ambiguous, and multilayered discourse. While the blend of literary genres (including elegy, tragedy, and epistolography) makes the Heroides one evident example of Ovid’s intergeneric technique, the epistles’ quasi-female – often non-normative and unaligned – perspective can offer new insights into well-established versions of the myth. The overlap of elegy and epic patterns in Penelope’s letter (Epist. 1), Phaedra’s ironic interplay with her Euripidean background (Epist. 4), and Dido’s allusions to her being pregnant with a child of Aeneas (Epist. 7), all are examples of how the heroines reinterpret and, to some extent, challenge the mythological tradition. Developing Barchiesi’s (1987) fortunate observation on the capability of the Heroides to open «new windows» to alternative outcomes of the traditional mythological plot, this article sheds new light on the Ovidian heroines’ ironic rewriting, which conflates several pre-existing narratives.
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