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Rivista online di studi
su antichità classica e cultura contemporanea

In collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini
CLASSE A

n. 9

rivista annuale
anno 9 · numero 9
anno 2023

 

Minerali, piante, animali e uomini: indagine lessicale sul rapporto tra i regni naturali e l’ambiente nella Grecia antica

Scritto da Andrea Cozzo. Pubblicato in: Orizzonti

Abstract

L’articolo indaga il rapporto che sussiste nella Grecia antica tra la terra e i cosiddetti regni naturali (minerale, vegetale, animale, umano) alla luce del lessico utilizzato per indicarlo e mostra che, a differenza di quanto avviene presso di noi, esso   spesso analogo per tutti e quattro gli ambiti. L’azione della terra (o altri elementi eco-sistemici) nei confronti degli elementi che appartengono ai diversi regni, infatti, tendenzialmente designata dagli stessi verbi (vengono presi in considerazione phýein, ghennán, bóskein, tréphein, phérein, anadidónai): la terra phýein (e ugualmente possono essere usati anche gli altri verbi) sia uomini, sia animali, sia piante, sia minerali.

 

The paper investigates the relationship existing in ancient Greece between the earth and the so-called kingdoms of nature (mineral, vegetable, animal, human) in the light of the vocabulary used to indicate this relationship, and shows that, unlike what happens today, this is often similar for all four kingdoms. The action of the earth (or other eco-systemic elements) towards the elements belonging to the different kingdoms, is designated, tendentially, by the same verbs (phýein, ghennán, bóskein, tréphein, phérein, anadidónai are considered): the earth phýein (the other verbs can also be used as well) men, animals, plants, and minerals alike.

 

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Prefazione a F. Maiullari, L’interpretazione anamorfica dell’Edipo Re. Una nuova lettura della tragedia sofoclea

Scritto da Oddone Longo. Pubblicato in: Orizzonti

[Nota introduttiva]

La mia opera del 1999 sulla tragedia sofoclea fu resa possibile grazie alla disponibilità di Oddone Longo che, come un prezioso maestro, percepito il valore e la coerenza della mia intuizione, mi accompagnò nello svolgimento di tutto il lavoro, durato cinque anni, fino a scriverne la Prefazione, quando Bruno Gentili accettò di pubblicare il saggio in una Collana da lui diretta.

Conobbi Longo tramite Luciano Canfora che, negli anni Novanta del secolo scorso, era frequente ospite delle attività culturali organizzate dalla Biblioteca cantonale di Locarno. Come medico, specialista in Neuropsichiatria infantile e analista di orientamento adleriano, dirigevo il Servizio medico-psicologico di quella città. Mi ero sempre interessato di mitologia classica e il 26.3.1993 avevo organizzato, in collaborazione con la suddetta Biblioteca, una giornata di studio su “Mito, Psiche e Clinica”. Il convegno nacque come naturale conseguenza del mio libro, fresco di stampa, Edipo e Teseo. Storia di un doppio mimetico, in cui confrontavo la storia lunare/notturna di Edipo con quella solare/splendente di Teseo.

… 

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Della filologia e del viaggiare

Scritto da Antonio Aloni. Pubblicato in: Orizzonti

Forse non è un caso che gli antichi abbiano chiamato lo studio della letteratura “filologia”, e non, che so, “spoudeologia” (a parte che la parola fa ribrezzo) con una radice che indicasse il lavoro intellettuale, lo studio. Nella parola è impressa la radice del verbo che significa “amare”: la lettura, la fruizione, lo studio dell’opera letteraria è anzitutto un atto d’amore. E viceversa (o analogamente), se ci pensiamo, amare è anzitutto un atto estetico, nella misura in cui si percepisce e si aspira a una bellezza, che tuttavia non è compiuta, non è perfetta se non nel momento e per il tempo in cui anche noi partecipiamo a quella bellezza, il tempo in cui noi siamo parte di un altro e un altro di noi.

È dunque della filologia come amore che voglio parlare, e per questo spero che le mie parole possano avere un senso anche per chiunque ami il mondo classico, provi emozione e piacere nel leggere o nell’ammirare un’opera antica – non importa se si tratti di una tragedia o di una statua, se sia in lingua originale o in traduzione.

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Sommario del n. 9

CLASSICOCONTEMPORANEO È SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA DI PEER REVIEW SECONDO GLI STANDARD INTERNAZIONALI

Di seguito è disponibile l'indice completo del numero diviso per le sezioni tematiche della rivista.
Fai clic su un titolo di sezione per espandere l'indice degli articoli contenuti.

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Orizzonti

Responsabile di sezione: Rosa Rita Marchese

In Orizzonti trovano ospitalità le voci di chi fa ricerca umanistica nelle università e individua come una responsabilità propria di tale ricerca la formulazione di domande sul significato e sulla funzione sociale e politica dei propri studi. La sezione vuole offrire visibilità ai diversi modi in cui in Italia, in Europa e nel mondo le istituzioni accademiche producono linee di ricerca che promuovono, in una relazione costruttiva con il presente, il rapporto con l’antico. Entro questo spazio aperto al dialogo tra attività scientifica e domande di senso, la sottosezione Voci dal mondo intende dare spazio ai contributi e, soprattutto, alle esperienze didattiche provenienti dal panorama internazionale, con lo scopo principale di condividere informazioni e materiali in diverse lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); tali materiali potranno anche avere meno attinenza con il tema monografico del numero.

 



Presenze classiche: Pagina, Schermo, Scena, Arti visive e comunicazione

Responsabile di sezione: Rossana Valenti

La sezione dedicata alle Presenze classiche è intesa a selezionare produzioni recenti – di letteratura, teatro, cinema, musica, arti visive – ispirate al mondo classico, sul filo del rapporto, problematico e suggestivo, tra il “classico”, sistema di valori per definizione al di là delle mode e delle contingenze, e il “contemporaneo”, l’odierno, l’attualità più stringente.

Ricerca e sperimentazione didattica

Responsabile di sezione: Pietro Li Causi

La sezione ospita documenti, racconti, bilanci critici di esperienze didattiche, progetti laboratoriali, interventi pedagogici, pensati in riferimento al mondo antico. Propone uno spazio operativo di confronto fra contesti differenti (la scuola, l’università, il “sociale”) e approcci diversi all’antico, inteso nella sua accezione più ampia: in rapporto all’insegnamento delle lingue classiche, ma anche allo studio di testi e monumenti nei loro aspetti letterari, culturali, iconografici, come pure in relazione alla pratica teatrale, alla rilettura del mito, alle varie possibili forme di rivisitazione creativa dell’antico.