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Rivista online di studi
su antichità classica e cultura contemporanea

In collaborazione con la Consulta Universitaria di Studi Latini
CLASSE A

n. 9

rivista annuale
anno 9 · numero 9
anno 2023

 

Regnorum numen commune duorum: alcune variazioni del mito di Persefone da Omero a Louise Glück

Scritto da Francesco Chiacchio. Pubblicato in: Pagina

Abstract

A partire dalla lettura e dall’analisi della figura di Persefone così come trattata da Louise Glück, recente premio Nobel per la letteratura, il contributo si propone di ampliare l’indagine a quattro forme antiche di narrazione dello stesso mito: l’inno omerico a Demetra; le due formulazioni ovidiane, rispettivamente in Fasti e Metamorfosi; il poema latino tardo-antico de raptu Proserpinae di Claudio Claudiano. Attraverso l’interpretazione di alcuni passi selezionati, si cerca di mettere in luce come di volta in volta la vicenda stessa e la caratterizzazione dei suoi personaggi muti in funzione del contesto e della volontà dell’autore: dal valore “collettivo” che il mito assume all’interno dell’inno, fino ad arrivare a un potenziamento progressivo della componente emotiva e dell’approfondimento “psicologico” dei personaggi coinvolti. L’intenzione è quella di far risaltare da un lato l’originalità della rielaborazione moderna di Louise Glück, dall’altro invece il recupero di alcuni aspetti della tradizione che arricchiscono l’esperienza del lettore e ne ampliano le possibilità di lettura.


The paper is based on the analysis of the figure of Persephone made by Louise Glück - recently awarned with the Nobel prize for the literature. It also suggests four other narravites of the same myth: the homeric hymn to Demeter; two reworkings by Ovid, in Fasti and Metamorphoses; the latin late-antique poem de raptu Proserpinae by Claudian. Through the reading of some selected passages, an attempt is made to make clear how the story and its characters change according to the context and the author’s will: from the “collective” view the myth employs in the hymn to the progressive expansion of the emotive component and to the “psychological” deepening that involves the characters. The aim of this paper is to emphasize Louise Glück modern reworking’s originality, but also the fact that the reworking itself regains some elements from the ancient tradition that make richer the reader’s experience and expand the possibilities of interpretation.

 

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Mille1notte. Storie dell’altro mondo di Massimo Capaccioli

Scritto da Mariantonietta Paladini. Pubblicato in: Pagina

 

Dovendo ritrarre, con una sola immagine, le Mille1Notte. Storie dell’altro mondo, l’ultimo libro dell’astrofisico Massimo Capaccioli, pubblicato a Caserta 2018, con Mediterraneo Editrice, si potrebbe iniziare dal capitolo “Un antico mestiere si rinnova”, quello in cui l’A. ricorda se stesso intento a sorseggiare la sua tazza di caffè solubile, mentre osservava il cielo dall’alto di una ‘cupola’ cilena, in compagnia del suo collega indio Miguel.

L’immagine scelta potrebbe sembrare banale, ma da questa breve incursione nella esperienza personale, si evince subito che non solo acume e studio inarrestabile sono i requisiti necessari per fare di un uomo uno scienziato, ma esperienza vissuta, lunghe osservazioni, letture scientifiche, riflessioni profonde, e poi viaggi in terre lontane, incontri professionali importanti, perfino notti insonni ed attese. Eppure non tutti gli scienziati si ricordano, come chi ha scritto questo libro, che la scienza è fatta dagli uomini, soggetti a peculiarità caratteriali ed esistenziali, ad accidenti personali e storici, e perfino ad equivoci, voluti o inavvertitamente creati della storia. La Scienza non è un logos universale alla maniera stoica o provvidenziale-cristiana, ma il frutto del logos umano, passato dagli equivoci dell’antichità alla tendenziosità dei secoli della Riforma, passando nelle strettoie della storia moderna fino a quelle dei tempi odierni, che si sforzano, meglio di ieri, di raggiungere l’inafferrabile consistenza di una verità sempre in evoluzione.

Per questo Mille1Notte è un libro al tempo stesso di astronomia e di storia. Da un lato cerca di somministrarci in brevi capitoli pillole di astronomia, astrofisica e di storia astronomica, dall’altro ci racconta per episodi la storia dell’Antichità e del Rinascimento, della Napoli di Gioacchino Murat e della restaurazione borbonica, della guerra fredda e della moderna tecnologia. Si tratta di difficili meandri nei quali sarebbe facile perdersi, ma questo non succede perché, come il titolo ci suggerisce subito, l’Autore ha deciso di affidarsi ad un éscamotage: quello di affidare ciascuno dei suoi ‘segmenti’ astronomici ad una storia o ad una favola, in modo che noi lettori ci facciamo trasportare più volentieri da una narrazione che, benché storica, assume a volte i tratti della favola, per essere condotti fino al cuore dei suoi insegnamenti.

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Lucano in Baudelaire. La Pharsalia come manifesto di una nuova poésie de la décadence

Scritto da Greta Gerthoux. Pubblicato in: Pagina

Abstract

Il presente contributo si propone di fornire alcuni spunti per approfondire il tema della ricezione di Lucano in Baudelaire. Principalmente documentato dalla corrispondenza epistolare e da progetti incompiuti, l’interesse per la Pharsalia si colloca infatti nel vivo del dibattito culturale dell’Ottocento. Ad alcune premesse sull’estetica di Baudelaire seguirà un’analisi di passaggi selezionati delle  Ètudes de moeurs et de critique sur les poètes latins de la décadence di Désiré Nisard, grazie ai quali sarà possibile individuare nella scelta di Lucano come modello una presa di posizione anti-accademica. Infine, si passerà a considerare il rapporto tra la produzione di Baudelaire e un episodio in particolare della Pharsalia. Questa sezione, incentrata sulla disamina di alcuni casi-studio specifici, offre inoltre la possibilità di riflettere in modo più ampio su un tratto fondante e costitutivo della poetica baudelairiana, vale a dire la rappresentazione del dato letterario antico in funzione della modernità.

This essay aims to provide a deeper insight into the reception of Lucan in Baudelaire's production. Baudelaire’s fascination for Lucan’s Pharsalia, which is mainly recorded in letters and unaccomplished projects, needs to be considered within the frame of the cultural debate spreading in the first half of nineteenth century. After some preliminary thoughts on Baudelaire’s aesthetic principles, and the ways in which they interact with ancient and modern poetic theories, I will deal with a selection of passages from Désiré Nisard’s  Ètudes de moeurs et de critique sur les poètes latins de la décadence. This enquiry will allow me to display the possibility that Lucan serves as an anti-academical model by providing examples of how Baudelaire revised patterns and atmospheres from the Pharsalia. The analysis of some specific case studies also aims to contribute to the discussion on a fundamental and constitutive trait of Baudelaire's poetics, namely the complex relationship between Ancient and Modern.

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Sommario del n. 9

CLASSICOCONTEMPORANEO È SOTTOPOSTO ALLA PROCEDURA DI PEER REVIEW SECONDO GLI STANDARD INTERNAZIONALI

Di seguito è disponibile l'indice completo del numero diviso per le sezioni tematiche della rivista.
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Orizzonti

Responsabile di sezione: Rosa Rita Marchese

In Orizzonti trovano ospitalità le voci di chi fa ricerca umanistica nelle università e individua come una responsabilità propria di tale ricerca la formulazione di domande sul significato e sulla funzione sociale e politica dei propri studi. La sezione vuole offrire visibilità ai diversi modi in cui in Italia, in Europa e nel mondo le istituzioni accademiche producono linee di ricerca che promuovono, in una relazione costruttiva con il presente, il rapporto con l’antico. Entro questo spazio aperto al dialogo tra attività scientifica e domande di senso, la sottosezione Voci dal mondo intende dare spazio ai contributi e, soprattutto, alle esperienze didattiche provenienti dal panorama internazionale, con lo scopo principale di condividere informazioni e materiali in diverse lingue (inglese, francese, tedesco, spagnolo); tali materiali potranno anche avere meno attinenza con il tema monografico del numero.

 



Presenze classiche: Pagina, Schermo, Scena, Arti visive e comunicazione

Responsabile di sezione: Rossana Valenti

La sezione dedicata alle Presenze classiche è intesa a selezionare produzioni recenti – di letteratura, teatro, cinema, musica, arti visive – ispirate al mondo classico, sul filo del rapporto, problematico e suggestivo, tra il “classico”, sistema di valori per definizione al di là delle mode e delle contingenze, e il “contemporaneo”, l’odierno, l’attualità più stringente.

Ricerca e sperimentazione didattica

Responsabile di sezione: Pietro Li Causi

La sezione ospita documenti, racconti, bilanci critici di esperienze didattiche, progetti laboratoriali, interventi pedagogici, pensati in riferimento al mondo antico. Propone uno spazio operativo di confronto fra contesti differenti (la scuola, l’università, il “sociale”) e approcci diversi all’antico, inteso nella sua accezione più ampia: in rapporto all’insegnamento delle lingue classiche, ma anche allo studio di testi e monumenti nei loro aspetti letterari, culturali, iconografici, come pure in relazione alla pratica teatrale, alla rilettura del mito, alle varie possibili forme di rivisitazione creativa dell’antico.