Per amore e per interesse. Moventi e modelli dell’azione benefica nella riflessione antica
Abstract
A partire da alcuni modelli analogici che, nella riflessione antica tra Aristotele e Seneca, descrivono l’azione del donatore nelle relazioni benefiche, in questo saggio si propone una lettura della beneficenza come il luogo in cui amore e interesse si intrecciano indissolubilmente. Le complesse, talvolta inaspettate combinazioni di questo pattern culturale, depositato nei testi greci e latini, possono offrirsi come reagenti utili al ripensamento degli atti filantropici nel mondo contemporaneo.
Classical thinkers described sometimes the donor’s move employing some unexpected analogies: Aristotle explains the “benefactor’s love” comparing it to the artist’s love for his artwork, or to the mother’s devotion to her sons. Cicero talks about benivolentia as a permanent and constant affect, very distant from amor adulescentulorum. Seneca, in ben. 1.14, chooses to compare donor’s beneficia amabilia to the behavior of meretrix. The aim of this paper is to recognize the tight bind of love and interest underlying these analogies, and to explain how it could be, after all, a pattern useful for re-thinking the nature of contemporary philanthropy.
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